Sociologia
della salute e
della famiglia
Appunti di Zoe Franzoni
Università degli Studi di Brescia
Facoltà: Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Infermieristica
Esame: Sicurezza negli ambienti di lavoro, prevenzione dei rischi e promozione della
salute
Docente: Bertoletti Germana
A.A. 2020/2021
Tesi
online
A P P U N T I
Tesionline
per InfermieriZoe Franzoni - Sociologia
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SOCIOLOGIA
1.1 CHE CO’È LA SOCIOLOGIA?
La sociologia è definita una scienza che si articola in 3 dimensioni.
1.1.1 SPECULAZIONE TEORICA
Che ha dato luogo a numerosi paradigmi (intesi come produzione di asserzioni cognitive che guidano la pratica dello
scienziato sociale).
1.1.2 RICERCA EMPIRICA
Un insieme di metodologie idonee a sostenere/criticare le ipotesi teoriche (costituite da insiemi strutturati di
tecniche).
1.1.3 SPENDIBILITÀ PRATICA
Intesa come la capacità di:
1. Progettare;
2. Governare;
3. Verificare.
Un intervento nella realtà, come descrizione del reale, di spiegazione e di previsione.
1.2 SOCIOLOGO
Il sociologo è colui che riesce a liberarsi dai condizionamenti della situazione personale collocando le cose in un
contesto più vasto.
1.3 COME E QUANDO NASCE LA SOCIOLOGIA
Lo studio sistematico del comportamento umano e della società prende avvio solo alla fine del XVIII secolo ed è
favorito da 3 rivoluzioni:
RIVOLUZIONE SCIENTIFICA: si ricorre alla scienza per comprendere il mondo;
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: grandi trasformazioni socio – economiche accompagnano lo sviluppo di
innovazioni tecnologiche;
RIVOLUZIONE FRANCESE (1789): segna il trionfo dei v<altri di libertà e uguaglianza, un nuovo modo di
concepire l’uomo e la società.
1.4 COSA STUDIA LA SOCIOLOGIA?
La sociologia studia le società, sotto i diversi punti di vista, i principali sono
1. I sotto sistemi sociali che le formano, quali:
2. Istituzioni;
3. Strutture sociali.
1.4.1 SOTTO SISTEMI SOCIALI CHE LE FORMANO
Ne fanno parte: Zoe Franzoni - Sociologia
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Cultura;
Politica;
Economia;
Ambiente.
1.4.2 ISTITUZIONI
Come complesso di:
1. VALORI;
2. NORME;
3. CONSUETUDINI che regolano i rapporti sociali quali:
Famiglia;
Mercato;
Partiti;
Movimenti;
Religioni;
Ospedali.
1.4.3 STRUTTURE SOCIALI
Ovvero le CONNESSIONI che legano tra di loro sistemi SOCIALI e ISTITUZIONI.
1.5 INTERROGATIVI DELLA SOCIOLOGIA
La sociologia si interroga essenzialmente su 3 questioni.
1.5.1 CHE COS’È LA REALTÀ?
È una QUESTIONE ONTOLOGICA.
1. La realtà ha una natura oggettiva ed esiste a prescindere dalle interpretazioni di chi la osserva?
2. La realtà dipende completamente da chi la osserva?
Nel senso che non cogliamo i fatti, ma solo la rappresentazione dei fatti?
1.5.2 COME POSSIAMO CONOSCERE LA REALTÀ SOCIALE?
È una QUESTIONE EPISTEMOLOGICA: metodi e principi secondo i quali la scienza costruisce sé stessa; la risposta
dipende dalla posizione assunta rispetto alla questione oncologica.
1.5.3 ATTRAVERSO QUALI METODI POSSIAMO CONOSCERE LA REALTÀ SOCIALE?
È una QUESTIONE METODOLOGICA (metodi statistici, metodi empatico basati sull’interazione).
Gli strumenti più adeguati per esaminare i fenomeni sociali dipendono dall’interpretazione ontologica e dai criteri
epistemologici scelti.
Dalle diverse risposte a queste domande, nascono fondamentalmente 2 approcci:
Approccio realista;
Paradigma costruttivista.
1.6 REALISMO Zoe Franzoni - Sociologia
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COMPTE elabora la “legge dei 3 stadi”: afferma che gli sforzi umani per comprendere il mondo sono passati attraverso
gli stadi:
1. TEOLOGICO: la società è espressione della volontà di Dio;
2. METAFISICO: la società è spiegata da principi astratti;
3. POSITIVO: la società è indagata con il metodo scientifico.
EMILY DURKHEIM è dello stesso avviso: la vita sociale può essere studiata come lo stesso rigore riservato agli eventi
naturali; ciò consente al ricercatore di giungere a formulare legge e relazioni tra le cose con certezza inconfutabili.
Durkheim individua una serie di regole che lo scienziato sociale dovrebbe applicare durante lo studio degli eventi
sociali (considerare i fatti come cose):
SOCIOLOGIA
Definisce la sociologia come scienza che studia i fatti sociali che sono:
Elementi della vita sociale che determinano le azioni individuali;
Fatti esterni agli individui, ma esercitano un potere di coercizione sugli individui.
ESEMPIO: suicidio.
SUICIDIO
Il suicidio è un fatto sociale che può essere spiegato solo da altri fatti sociali, 2 forze sociali, esterne all’individuo,
influenzano, per carenza o per eccesso, i tassi di suicidio.
1. INTEGRAZIONE SOCIALE:
SUICIDIO EGOISTICO: carenza di integrazione sociale;
SUICIDIO ALTRUISTICO: eccesso di integrazione sociale.
2. REGOLAZIONE SOCIALE:
SUICIDIO ANONIMO: carenza di regolazione e valori sociali;
SUICIDIO FATALISTICO: eccesso di regolazione sociale.
1.6.1 REALISMO CRITICO
Secondo il realismo critico la realtà è esterna all’uomo, ma la sua conoscenza è imperfetta e probabilistica; si
otterranno leggi provvisorie e aperte ai processi di revisione:
CRITERIO DI FALSIFICABILITÀ: i dati empirici non svolgono più il ruolo di confermare le teorie, ma possono
non contraddire le ipotesi iniziali.
PRINCIPIO LOGICO: deduttivo, si procede dalle ipotesi ai dati empirici.
TECNICHE UTILIZZATE
1. ESPERIMENTO: sondaggi, inchieste campionarie;
2. TECNICHE QUALITATIVE: storie di vita, interviste non strutturate;
3. TECNICHE QUALITATIVE: questionari, interviste strutturate.
VANTAGGI: garantiscono l’economia di tempo e di denaro e si ottengono informazioni in modo standardizzato su una
popolazione ampia.
SVANTAGGI: si ottengono informazioni superficiali e restituiscono un’immagine statica. Zoe Franzoni - Sociologia
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1.7 COSTRUTTIVISMO
Secondo il costruttivismo il ricercatore e i fenomeni sociali sono interdipendenti, per cui si può cogliere la realtà solo
attraverso la costruzione che ne fa l’osservazione; non si può giungere a risultati generalizzabili.
Il principio logico è INDUTTIVO: dal generale al particolare – dalle ipotesi ai dati empirici.
TECNICHE UTILIZZATE
Le tecniche utilizzate sono qualitative:
INTERVISTA STRUTTURATA;
STORIA DI VITA;
OSSERVAZIONE PARTECIPATA.
VANTAGGI: ricavare le informazioni più accurate e la possibilità di approfondire.
SVANTAGGI: è possibile studiare un numero limitato di casi.
1.8 AMBITO DI INTERESSE DELLA SOCIOLOGIA
L’ambito di interesse della sociologia è molto vasto e va dagli incontri casuali per strada ai processi sociali globali.
Quanto consideriamo NATURALE, INEVITABILE, BUONO O VERO può anche non essere tale e le caratteristiche
date della nostra esistenza sono fortemente influenzate da fattori storici e sociali (sacrifici animali agli dei).
Questo è l’insegnamento fondamentale della sociologia.
1.8.1 IMPLICAZIONI PRATICHE
La sociologia ha numerose implicazioni pratiche per la nostra vita in quanto permette di maturare la consapevolezza
delle differenze culturali.
La sociologia è una scienza che si articola in 3 dimensioni:
1. Area TEORICA;
2. Area della RICERCA EMPIRICA;
3. Area della SPENDIBILITÀ PRATICA.
Qualunque ricerca sociale si fonda sulla circolarità tra le 3 aree, il percorso metodologico che ogni ricerca deve seguire
è detto ciclo metodologico.
1.8.2 CICLO METODOLOGICO
I principi che devono guidare il ciclo metodologico sono:
Logica integrata;
Interindipendenza delle fasi;
Importanza imprescindibile di ogni fase.
LOGICA INTEGRATA
Il ciclo è una sequenza ordinata ed integrata di passaggi obbligati e il processo deve essere rigoroso.
INTERINDIPENDENZA DELLE FASI Zoe Franzoni - Sociologia
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Tutte le fasi sono strettamente connesse, scelte ed errori si ripercuotono sulla fase successiva.
IMPORTANZA IMPRESCINDIBILE DI OGNI FASE
Il ciclo metodologico è fondato sulla logica aduttiva: si muove lungo percorsi coordinati tra di loro.
Il ciclo metodologico è composto da 4 fasi:
1. CO – ISTITUZIONE DELL’INFORMAZIONE ELEMENTARE: prevede
Analisi di teorie precedenti;
Elaborazione di un quadro teorico sull’oggetto di studio;
Formulazione di ipotesi;
Scelta dello strumento di rilevazione più adatto.
2. TRATTAMENTO DELL’INFORMAZIONE ELEMENTARE: l’informazione deve essere elaborata ind anti
ordinati, sintetici e comparati, se non la ordino ho un ammasso di darti inutili.
3. INTERPRETAZIONE DEI DATI: confronto tra le acquisizioni della ricerca e le ipotesi di partenza; bisogna
spingersi al di là dell’evidenza di dati e bisogno sapere dare un significato ai dati (se ha poche donne che
lavorano, devo capire le motivazioni).
4. DIFFUSIONE E SPENDIBILITÀ DEI RISULTATI: percorso metodologico e risultati devono essere chiari a
tutti:
CONTROLLO INTERSOGGETTIVO: percorso metodologico e risultati devono essere chiari a tutti;
INCREMENTO CONOSCITIVO: si dovrebbe ottenere un nuovo apporto alla conoscenza, non mi serve
una ricerca che non mi dice nulla di nuovo;
SPENDIBILITÀ OPERATIVA: si cerca di applicare i risultati al contesto.
PARADIGMA
Le scienze contemporanee, influenzate dalle teorie relativiste, non producono più teorie con le quali interpretare la
realtà ma bensì paradigmi.
Il paradigma è un quadro concettuale, dotato di coerenza logica interna, mediante il quale ogni comunità scientifica
cerca di impostare gli specifici problemi da risolvere.
2.1 MULTIPARADIGMA
La sociologia è una scienza multiparadigmatica in quanto coesistono più prospettive teoriche, nessuna esclusiva o
superiore alle altre.
Le prospettive teoriche si differenziano a seconda del:
COMPORTAMENTO UMANO: può essere:
1. Imprevedibile e creativo;
2. Prevedibile perché determinato da leggi universali.
LIVELLO DI ANALISI DELLA REALTÀ SOCIALE che danno luogo a:
1. TEORIE MICROSOCIOLOGICHE: si occupano delle relazioni interpersonali e delle dinamiche del
piccolo gruppo;
2. TEORIE MACROSOCIOLOGICHE: analizzano intere società, istituzioni e strutture.
TEORIE MACROSOCIOLOGICHE
Che compiono un’analisi di intere società, oppure delle istituzioni fondamentali o delle loro principali strutture, come
l’economi, lo stato e la stratificazione sociale (funzionalismo e teoria del conflitto). Zoe Franzoni - Sociologia
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TEORIE MICROSOCIOLOGICHE
Che si occupano delle relazioni interpersonali, della dinamica del piccolo gruppo, dei fenomeni di interazione tra i
membri dell’organizzazione (teorie della scelta relazionale, interazionismo simbolico e fenomenologia)
CONCEZIONE RELATIVA AL COMPORTAMENTO UMANO
2.2 PRINCIPALI PARADIGMI
2.2.1 FUNZIONALISMO
Durkheim, Parsons, Merton.
Organismo, anomia, divisione del lavoro, socializzazione.
Il livello di analisi da cui partono questi autori è macrosociologiche: essi sono interessati a spiegare come funziona
l’ordine della società concepita come organismo ovvero come insieme di parti interrelate.
DURKHEIM parla di:
1. SOLIDARIETÀ MECCANICA: per somiglianza;
2. SOLIDARIETÀ ORGANICA: tipica delle società moderne che si origina dalla differenziazione funzionale degli
individui: gli uomini sono apparati diversi che devono però operare insieme per consentire la sopravvivenza
della società – organismo.
PARSONS ha come centro di studio l’azione sociale, ovvero l’azione dell’uomo si forma nella continua tensione tra
situazione e norma, tra “essere” e “dover essere”, tra ciò che il MONDO È e ciò che DOVREBBE ESSERE.
Parsons cerca di mettere in evidenzia la componente volontaristica dell’azione sociale; l’azione non è altro che “sforzo
per conformarsi alle norme” e gli uomini conformano i loro comportamenti a modelli ritenuti desiderabili.
Secondo l’approccio funzionalista, il DISORDINE che può verificarsi nella società viene controllato e riassorbito dal
sistema sociale, che tende sempre e comunque ALL’EQUILIBRIO.
2.2.2 TEORIE DEL CONFLITTO
Marx, Weber, Navarro, Waitzkin, Waterman.
Controllo sociale, potere, classe, materialismo storico.
Secondo tali teorie i meccanismi di controllo sociale non servono ad alimentare l’integrazione sociale, ma piuttosto a
mantenere strutture di porgere e di privilegiare certi gruppi sociali a svantaggio fi altri.
POTERE è una risorsa distribuita in modo diseguale e può in tal modo generare conflitti;
VALORI sono strumenti in possesso dei gruppi sociali che detengono il potere.
MARX e WEBER si occupano entrambi del modo in cui le posizioni speciali attribuiscono potere a chi le occupa ed il
ruolo del sistema economico nel determinare la storia delle società.
Il MATERIALISMO STORICO riduce l’uomo ad una componente determinata in tutto dalle relazioni sociali ed
economiche.
L’uomo risulta sopraffatto dalla DISTRIBUZIONE disegnate delle risorse e delle DISUGUAGLIANZA sociale che sono
tuttavia necessarie al FUNZIONAMENTO del sistema capitalistico.
2.2.3 TEORIE DELLA SCELTA RAZIONALE Zoe Franzoni - Sociologia
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Elster, Homans.
Simboli, interazione, se (self).
Questa teoria esalta la centralità delle interazioni sociali e dei significati e dei simboli elaborati e diffusi, come
orientamento per l’azione sociale.
Il riferimento alle teorie interazioniste, fenomenologiche e della scelta razionale; a queste teorie va riconosciuto il
carattere innovativo introdotto nella teoria sociologica.
MEAD, BLUMER E COOLEY dove la loro visione consiste in un INSIEME DI SIGNIFICATI SIMBOLICI continuamente
prodotti e scambiati nell’interazione tra individui; l’interazione mediata dall’uso dei simboli, dall’interpretazione o
dall’accertamento del significato delle azioni reciproche.
SÉ (SELF)
MEAD parla dell’esistenza di un SÉ in ogni individuo, come struttura in grado di rendersi oggetto delle sue stesse
osservazioni.
Secondo Mead le persone diventano esseri sociali attraverso l’esperienza del mondo che viene colta attraverso
l’esperienza dell’altro da sé; pertanto il significato delle azioni si origina nella relazione fra sé ed altro generalizzato.
Il sé è una componente attiva della personalità, non esistono fattori:
Sociali;
Culturali;
Psicologici.
Che determinano le scelte del sé.
È un processo di AUTO – INTERAZIONE in cui l’attore umano indica se stesso i problemi da affrontato nelle
situazioni in cui agisce e organizza la propria azione secondo l’interpretazione che ha dato a quei problemi.
2.2.4 TEORIA FENOMENOLOGICA
Schutz, Berger, LUckmann.
Mondo della vita, rapporti interpersonali, empatia.
Nella teoria fenomenologica è CENTRALE IL CONCETTO DI MONDO DELLA VITA, con il quale si intende l’insieme
dei rapporti interpersonali e dei significati elaborati soggettivamente, che creano comunanza culturali, cognitive e
linguistiche.
La conoscenza della realtà risulta mediata socialmente per tutti gli individui.
Per tale teoria non esiste esperienza al di fuori del sociale, pertanto Goni interpretazione è basata sulle nostre
esperienza e su quelle che abbiamo ereditato dai nostri genitori e insegnanti, che funzionano come schema di
riferimento.
BERGER E LUCKMANN seguono l’orientamento di SCHUTZ ed affermano che la realtà della vita quotidiana viene
incessamente riaffermata dall’interazione dell’individuo con gli altri.
La realtà della vita quotidiana si presenta ordinata e oggettivata (vi sono oggetti che preesistono all’individuo) è
condivisa intersoggettivamente, è data per scontata, ovvero la realtà e la ROUTINE di cui si compone sono percepite
dai soggetti come non problematiche. Zoe Franzoni - Sociologia
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Ciò consente agli individui di FORMULARE DELLE TIPIZZAZIONI, questo da si che l’universo simbolico sia
considerato come la realtà sociale, “mette ogni cosa al suo posto” e da senso all’esperienza di vita dell’individuo.
2.2.5 TEORIA DELLA SCELTA RAZIONALE
Elster, Homans, Wallace, Wolf.
Scelte, corpi, interesse giudizio.
Si fondano su 2 presupposti:
1. Gli esseri umani sono fondamentalmente razionali;
2. Compiono scelte e agiscono ricorrendo ai mezzi più efficaci per ottenere i loro scopi.
ELSTER sostiene che, innanzi a diversi percorsi d’azione, di solito si intraprende quello che a proprio giudizio avrà con
più probabilità il miglior risultato.
HOMANS insiste sul ruolo delle decisioni e delle scelte soggettive, ma si basa sulla convinzione che il comportamento
umano abbia delle cause e che la decisioni adottare siano determinante da una particolare combinazione di
circostanze preesistenti e di principi o leggi universali.